Lo scorso 11 settembre a Vareš, un piccolo paesino in una valle chiusa a circa un’ora da Sarajevo, nel cantone di Zenica-Doboi, alla presenza dei parrocchiani della piccola parrocchia dedicata a S. Michele, si è svolta l’inaugurazione del Centro diurno per anziani, ubicato nei locali della medesima parrocchia.
L’Azione Cattolica nazionale e soprattutto l’Associazione “Insieme per Sarajevo” hanno pensato e realizzato questo progetto, su consiglio dell’allora nunzio apostolico mons. Luigi Pezzuto, per aiutare una realtà dimenticata dopo la triste guerra in Bosnia Erzegovina, durata quattro anni, dal 1992 al 1996, e segnata, tra l’altro, dal crudele e vergognoso assedio della città di Sarajevo.
L’Azione Cattolica è capofila del progetto “Vareš. Mai soli!”, dedicato agli anziani e sostenuto con i fondi dell’8xmille della Conferenza episcopale italiana, avviato all’inizio della pandemia, nel 2020, insieme ad altri tre partner: l’Associazione “Insieme per Sarajevo” che opera in Bosnia da oltre venticinque anni in progetti di sostegno di realtà associative locali; l’Engim dei Giuseppini del Murialdo, noto per le sue attività formative professionali, e la Caritas di Sarajevo.
Perché a Vareš?
A Vareš sono presenti molti anziani che abitano nei monti circostanti la città. Sono anziani soli. Molti cittadini di Vareš se ne sono andati dopo la guerra. Questa piccola realtà, in passato fiorente città mineraria fin dal tempo dell’impero ottomano e successivamente durante l’impero austro-ungarico, è andata in crisi perché sono state chiuse tutte le attività rimanendo schiacciata da una situazione con pochi possibili sostegni, soprattutto in campo sanitario.
Attraverso il progetto “Vareš. Mai soli!” è nato il Centro diurno e un servizio di assistenza domiciliare che, in poco tempo e nel periodo difficile della pandemia, ha accolto e accompagnato oltre 400 anziani, attraverso un servizio sanitario e di accoglienza medica, con operatori socio-sanitari, un medico volontario e molti altri volontari impegnati nell’attività di gestione.
La Bosnia Erzegovina ha vissuto e vive un tempo complicato e difficile da un punto di vista economico, sociale e politico. Agli effetti disastrosi della guerra e alla successiva fase di riconciliazione si è aggiunta la pandemia, che ha generato notevoli problemi di carattere socio-sanitario. Il progetto “Vareš. Mai soli!” – possiamo confermare – è stato un evento che ha consentito di accompagnare, di seguire e di prendersi cura degli anziani, aiutandoli soprattutto ad affrontare le problematiche della vita anziana con più dignità e serenità.
L’aspetto più importante è dare continuità
Come per tutti i progetti, l’aspetto più importante è dare continuità e responsabilizzare la realtà locale. Soprattutto grazie ai proficui contatti del nostro partner, l’Associazione “Insieme per Sarajevo”, si è riusciti a fare in modo che il progetto fosse preso in carico dal Comune di Vareś nella gestione di metà del personale sanitario.
Per l’altra metà, l’Associazione “Insieme per Sarajevo” si è impegnata ad accompagnare lo sviluppo del progetto e grazie ad una donazione di un privato verrà acquistata una seconda auto, che completerà gli investimenti per uno stabile servizio di vicinanza alle necessità della popolazione anziana.
Possiamo anche dire che il ruolo della parrocchia e del suo parroco Fra’ Leon sono garanzia e segno di una vera attività missionaria e di “sinodalità” grazie al sostegno di molti volontari.
Lucio Turra è Amministratore nazionale dell’Ac italiana
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