«La nuova edizione del volume Dio e Cesare, scritto da Oscar Cullmann nel 1956 e pubblicato l’anno dopo, è il frutto di una scelta coraggiosa e in controtendenza dell’Ave. Questo testo, infatti, distingue e separa, discerne e illumina il rapporto tra Dio e Cesare in un tempo in cui l’impegno nel mondo è da molti credenti ignorato o spesso delegato al potere politico che sceglie la guerra invece della pace. Con il suo volume, Cullmann accompagna il lettore per fargli scoprire i passaggi della Scrittura sul rapporto tra Chiesa e Stato, terra e cielo, città eterna e città terrena, impegno nelle cose del mondo e testimonianza spirituale».
Così padre Francesco Occhetta, gesuita e docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, introduce alla lettura della nuova edizione a cura dell’Ave di Dio e Cesare, una delle più pregnanti riflessioni di Oscar Cullmann, storico e teologo luterano francese (Strasburgo, 1902- Chamonix ,1999), fra i protagonisti della ricerca teologica del Novecento.
Chiesa, Stato e Scrittura
Un’attenta riflessione sui passaggi della Scrittura sul rapporto tra Chiesa e Stato, terra e cielo, città eterna e città terrena, impegno nelle cose del mondo e testimonianza spirituale. Per Cullmann la testimonianza del cristiano in politica, o meglio la testimonianza politica cristiana non è in nome della fede, ma a causa della fede. Un impegno che deve essere portato avanti con impegno e cercando di rispettare alcuni valori come la lealtà e il rifiuto a qualsiasi forma di anarchismo e zelotismo (per approfondire: Cultura politica cercasi è il tema centrale del dossier di Dialoghi n. 1/2023).
Pertanto la Chiesa è chiamata a essere la voce della coscienza sociale e ha il compito di distinguere tra il bene e il male e tra le scelte umane e quelle disumane, cercando sempre di mantenere una responsabilità morale che trascenda dal buonismo cristiano, alle volte falso e ipocrita.
Non da ultimi la Chiesa deve vigilare in modo attento così da rifiutare e denunciare lo Stato quando questo supera i propri diritti e umilia la dignità delle persone.
Il fine ultimo
Il fine ultimo, quindi, è quello di spingere lo Stato a riconoscere i propri limiti, capire fino a dove si può spingere e soprattutto perseguire la vocazione di servire la vita della società da un lato; dall’altro ascoltare la voce della Chiesa come parte di un tutto. Sulla base di questi punti il testo distingue e illumina il rapporto tra Dio e Cesare in un tempo in cui l’impegno nel mondo è da molti credenti ignorato e spesso delegato al potere politico.
Questa nuova edizione è arricchita dalla prefazione di padre Francesco Occhetta, che colloca nel nostro tempo la riflessione di Cullmann. Lo scopo, tuttavia, «rimane quello di allora: inquadrare la storia contemporanea nella storia della salvezza, per abitare la tensione di sempre, quella del “già” e del “non ancora”. Nessuna bipolarità, ma solo il tentativo di distinguere gli elementi che compongono questo difficile rapporto, tra Dio e Cesare. Il volume, infatti, è longevo ma non vecchio, è simile a una bottiglia d’annata che aumenta la sua qualità con il passare del tempo». Completa la pubblicazione l’essenziale profilo biografico del teologo luterano francese curato da mons. Ignazio Sanna.
Oscar Cullmann, Dio e Cesare, pag. 144, Ave, euro 14,00
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