Una delle sfide che ho sempre trovato più entusiasmanti degli Orientamenti triennali riguarda il pilastro della cultura e della comunicazione. In realtà è stimolante la sfida di riorganizzare la vita associativa intorno a tre pilastri che delimitano il “portico” sotto il quale essa si dispiega. Sollecita perché indica una sfida, quella di imparare a discernere raccordando, guardando alla vita associativa in maniera composita e complessa ma tutta insieme.Troppo spesso sentiamo dirci che occorre semplificare le cose che facciamo, siano esse riunioni, incontri o la produzione di articoli, riviste e post sui social. Ma allenarci a discernere-raccordando ci aiuta a capire che occorre snellire e semplificare ma con lo scopo di valorizzare e rilanciare la vita associativa.
Abitare da protagonista la nuova comunicazione
Ecco allora che la ristrutturazione associativa intorno al pilastro della comunicazione e della cultura ci invita a razionalizzare la molteplicità degli strumenti di comunicazione e diffusione della nostra produzione culturale. Ma razionalizzare non significa solamente chiedere cosa togliere e cosa lasciare: significa abitare la nuova comunicazione impegnando “l’associazione a ricercare forme di accompagnamento educativo e strumenti di elaborazione che siano capaci di promuovere un’autentica comunicazione tra le persone”[1].
In occasione del giro delle regioni, più volte siamo stati sollecitati a essere più presenti nel dibattito pubblico; così come a raccontare di più la ricchezza della vita associativa e a produrre maggiori strumenti per la formazione. Tuttavia molto spesso le cose vissute come mancanti già ci sono. E allora, forse, ciò di cui abbiamo bisogno è riuscire a comunicare e raccontare meglio la vita associativa. Abbiamo bisogno di connettere meglio la nostra rete perché anche attraverso la comunicazione passano quella condivisione, formazione, partecipazione e appartenenza che connotano l’esperienza associativa.
Ci interessa l’opinione di tutti
Con questa intuizione abbiamo deciso di mettere in discussione tutte le modalità attraverso cui facciamo comunicazione e diffondiamo cultura.E lo vogliamo fare chiedendo a tutti quali sono le esigenze e su quali strumenti o modalità occorre che l’Azione cattolica faccia un investimento maggiore. E vogliamo l’opinione di tutti: soci, simpatizzanti, sacerdoti, tutti gli amici che sostengono l’AC, ma anche curiosi e critici.
Il questionario che stiamo diffondendo è l’occasione per dire la nostra, raccontare come ci informiamo e formiamo e quindi per dire come vorremmo che fosse la comunicazione dell’AC per i ragazzi, i giovanissimi, i giovani, gli adulti e gli adultissimi.
Aiutiamoci a diffondere il questionario
Lo possiamo compilare tutti (se abbiamo più di 14 anni) e ogni opinione è importante perché vogliamo costruire un’AC sempre più a misura di ciascuno. Perciò aiutiamoci a compilarlo e diffonderlo: sei un educatore o un responsabile Acr? Condividi e compila il questionario con il gruppo dei 14enni! Sei un educatore giovanissimi, giovani o un vicepresidente per il Settore? Parlane nei tuoi gruppi, ma invialo anche al collega di università o al compagno di squadra che guarda con curiosità all’associazione. Sei un segretario Msac? Questa è l’occasione giusta per mandarlo a tutti i compagni di classe e chiedere loro cosa si aspettano dall’associazione di bello! Sei un animatore adulti o un vicepresidente per il Settore? Condividilo con i genitori degli amici dei tuoi figli, coinvolgi gli adultissimi (anche quelli meno smart). Sei un segretario Mlac? Questa è l’occasione per mandarlo a tutti i colleghi di lavoro! Sei un assistente dell’AC? Coinvolgi i tuoi confratelli sacerdoti!
Ci interessa l’opinione di tutti, proprio di tutti, per snellire e semplificare e allo stesso tempo valorizzare e rilanciare la vita associativa!
LINK AL QUESTIONARIO
[1] Passiamo all’altra riva, Orientamenti triennali dell’Azione cattolica italiana per il triennio 2021-2023, p.11
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