«L’Azione cattolica italiana gioisce con tutte le Ac del mondo, in particolare con l’Ac argentina, per la beatificazione del cardinale Eduardo Francisco Pironio, un pastore che ha partecipato al Concilio ecumenico vaticano II e che ha servito la Chiesa con stile conciliare in Argentina, nella Chiesa latino-americana e nella Chiesa universale, un profeta di speranza che ci accompagna a vivere questi tempi difficili con fede in Cristo e nel mistero della croce pasquale».
«Ha sempre creduto nei laici e nei giovani, ci ha incoraggiati e ci incoraggia a operare in Cristo, con la forza del Vangelo, per trasformare il mondo secondo l’esigenza interiore delle beatitudini, al passo con i poveri e fedeli alla realtà, con l’anima tesa alla santità, lavorando ogni giorno per la pace. Ha chiesto e chiede all’Ac di “dimostrare la sua vitalità missionaria, il suo contributo indispensabile al disegno missionario di tutta la Chiesa, il carisma evangelizzatore, che le è proprio fin dalle origini, ora deve esprimersi nelle nuove condizioni sociali e culturali contemporanee”».
Con queste parole di gioia e riconoscenza, il presidente nazionale di Ac, Giuseppe Notarstefano, si esprime a proposito del card. Edoardo Francisco Pironio, che sarà beatificato il 16 dicembre, presso la Basilica di Nostra Signora di Lujan (Argentina).
Grande festa per il Fiac
Grande festa per il Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac). Al card. Pironio, nella qualità di Presidente del Pontificio consiglio per i laici, il Fiac deve il sostegno al suo stesso progetto costitutivo nato nel 1987, a margine del Sinodo dei Vescovi Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo, al quale parteciparono i responsabili nazionali di Azione cattolica di diversi Paesi. «In quel momento, il card. Eduardo Pironio – ha scritto papa Francesco in un messaggio al Fiac del 2022 – intuì la necessità di creare questo forum affinché la vita dell’Azione cattolica contribuisse alla sfida della nuova evangelizzazione, arricchita con la peculiarità di ogni luogo e cultura».
«Egli ha sempre incoraggiato e sostenuto la nascita e i primi passi del Fiac – dichiara la coordinatrice del Forum e Presidente dell’Acción católica general della Spagna, Eva Fernández Mateo – come luogo di incontro, di scambio di doni, di collaborazione reciproca e di promozione dell’Azione cattolica e a lui, oggi, ci affidiamo per vivere la nostra missione nella Chiesa del XXI secolo e, come ci disse, nell’assemblea costitutiva del 1991, “per essere guidati da un autentico amore di obbedienza al Papa e ai Pastori”».
Tra i 5 Paesi fondatori (oggi il Fiac è composto da 25 Paesi membri e 43 Paesi osservatori) c’è l’Argentina, dove Pironio, fu, tra le altre cose, assistente dei Giovani di Azione cattolica della diocesi di Mercedes subito dopo l’ordinazione sacerdotale e poi Assistente nazionale.
Ho amato moltissimo l’Azione cattolica
«Ho amato moltissimo l’Azione Cattolica», ha scritto il cardinale nel suo testamento spirituale.
«Questa frase risuona oggi nei nostri cuori come un’eredità e come un impegno – afferma Claudia Carbajal, attuale presidente dell’Azione cattolica argentina –. Il suo stile di pastore vicino, attento, con una grande capacità di ascolto e di animazione della vocazione laicale fondata sul battesimo ed espressa nella corresponsabilità della comunione missionaria al servizio della Chiesa e dei fratelli, ha messo un sigillo al dna della nostra Azione cattolica».
Cananzi: un uomo semplice e profondo
Raffaele Cananzi, presidente nazionale di Ac al momento della nascita e dei primi passi del Fiac con il card. Pironio, è ben lieto «di aver potuto rendere a lui testimonianza nel corso del processo canonico di beatificazione, mettendo in rilievo le sue non poche virtù fra le quali mi piace ricordare la capacità di comunicare la novità del Vangelo coinvolgendo mente e cuore per la contemporanea semplicità dell’espressione e profondità del concetto. E poi il ricco impegno di Servo del Signore svolto sempre nell’esercizio della singolare virtù cristiana che è l’umiltà. Grazie al Signore per aver dato al nostro tempo un suo testimone profondamente fedele, sapiente e umile».
De Giorgi e Sanguinetti: un dono del Signore
E se per il card. Salvatore De Giorgi, già assistente generale di Ac, Pironio «è un dono del Signore per l’Azione cattolica e per tutto il laicato e un invito a riconoscere e valorizzare il compito specifico dei laici nell’unica missione della Chiesa»; «ora l’Azione cattolica e tutte le aggregazioni laicali hanno la certezza di avere nel Beato un grande intercessore e protettore nel cielo e un esempio di vita cristiana a cui ispirarsi nel cammino verso la santità», per mons. Sebastiano Sanguinetti – dopo la sua esperienza di assistente dell’Ufficio Famiglia al Centro nazionale, è stato consacrato vescovo dal card. Pironio nel 1997 – c’è il ricordo personale: «ho sempre considerato una speciale grazia del Signore e un supplemento di responsabilità la provvidenziale paternità episcopale del nuovo Beato Eduardo Pironio».
«Con grata memoria, come ho fatto negli anni, ancor più affido oggi alla sua intercessione questa fase della mia vita. Avevo imparato a conoscerlo e ad ammirarne la profonda spiritualità, la grande caratura pastorale e umana nel mio decennale servizio presso la Presidenza dell’Azione cattolica italiana tra il 1987 e il 1997. Era una personalità alla quale la Presidenza nazionale di allora faceva frequente riferimento: dimostrava sempre grande disponibilità e amicizia, oltre al grande contributo di idee e di testimonianza».
Diretta Tv
La beatificazione del card. Pironio sarà trasmessa in diretta dall’emittente Canalorbe 21 a partire dalle ore 11.00 (le ore 15.00 in Italia) di sabato 16 dicembre.
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