Nel 2025 saranno 90. Parliamo degli anni dell’Editrice Ave. Un percorso ricco e prezioso, di cultura e di fede, di servizio all’associazione, alla Chiesa e al Paese. L’Ave ha dato alle stampe libri e riviste che hanno contribuito a fare la storia della presenza cristiana in Italia. Ha messo in circolo le idee di alcuni tra gli esponenti più significativi del cattolicesimo italiano ed europeo. E tuttora, con mezzi e linguaggi rinnovati, l’editrice è accanto all’Ac pubblicandone i testi e i sussidi formativi, le riviste culturali. Oltre a numerosi volumi a carattere spirituale, educativo, pastorale e socio-politico. L’Ave aiuta, infatti, a guardare oltre l’Ac, con una rinnovata attenzione alle vicende dei nostri territori e a quelle internazionali. Un patrimonio culturale, avviato nel lontano 1935, che ancora oggi mantiene tutta la vivacità e la freschezza che si richiede a un’editrice in questi tempi nuovi quanto complessi.
Per noi che dei testi Ave siamo voraci consumatori, e che anche attraverso le opere dell’editrice continuiamo ad apprezzare l’importanza che la lettura ha per la mente e lo spirito, sono manna dal cielo le parole della recente Lettera di Francesco sul ruolo della letteratura nella formazione.Un testo inizialmente pensato per i candidati al sacerdozio e per gli operatori pastorali – come scrive lo stesso Francesco – ma infine destinato a tutti. Dove si rammenta il valore dei libri e l’importanza della lettura. E si sottolinea quanto i libri, tutti i libri, aprano nuovi spazi interiori, arricchiscano, aiutino ad affrontare la vita e a capire l’altro. Le opere letterarie sono una sorta di “palestra di discernimento”, scrive il Pontefice. E agevolano il pastore “a entrare in un fecondo dialogo con la cultura del suo tempo”.
Non possiamo che concordare con il papa quando – con un velo di evidente esperienza personale – sottolinea: “Spesso nella noia delle vacanze, nel caldo e nella solitudine di alcuni quartieri deserti, trovare un buon libro da leggere diventa un’oasi che ci allontana da altre scelte che non ci fanno bene.E aggiunge: “Poi non mancano i momenti di stanchezza, di rabbia, di delusione, di fallimento, e quando neanche nella preghiera riusciamo a trovare ancora la quiete dell’anima, un buon libro ci aiuta almeno a passare la tempesta, finché possiamo avere un po’ più di serenità”.
Diciamoci la verità: quante volte proprio quella lettura, sì proprio quella lettura inattesa, imprevista, inimmaginata, proprio quella lettura lì, ci ha aperto nuovi spazi interiori. Spazi che ci hanno aiutato ad evitare le nostre ossessioni, a fuggire dalla gabbia delle nostre certezze, liberando gli spazi immensi della nostra anima. Scrive Francesco: “Prima della onnipresenza dei media, dei social, dei cellulari e di altri dispositivi, questa era un’esperienza frequente, e quanti l’hanno sperimentata sanno bene di cosa sto parlando. Non si tratta di qualcosa di superato”.
Ancora una considerazione. Condivisa da Francesco. A differenza dei media audiovisivi – come abbiamo appreso, grazie anche ai libri Ave – nella lettura di un libro il lettore è molto più attivo. Scrive il papa: “In qualche modo riscrive l’opera, la amplifica con la sua immaginazione, crea un mondo, usa le sue capacità, la sua memoria, i suoi sogni, la sua stessa storia piena di drammi e simbolismi, e in questo modo ciò che emerge è un’opera ben diversa da quella che l’autore voleva scrivere”.
Insomma, un libro è un’opera viva e sempre feconda. Un libro – meglio ancora un libro Ave – attraversa il tempo e lo supera. Poiché è sempre capace di “parlare di nuovo in molti modi e di produrre una sintesi originale con ogni lettore che incontra”. Nella lettura, il lettore si arricchisce di ciò che riceve dall’autore, “ma questo allo stesso tempo gli permette di far fiorire la ricchezza della propria persona, così che ogni nuova opera che legge rinnova e amplia il proprio universo personale”.
Mille ragioni in più per essere grati a Francesco per questa sua lettera. E per essere grati all’Editrice Ave (e attraverso essa a tutte le case editrici) che con il loro lavoro ci aiutano ad essere persone migliori.
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