A pochi giorni dalla grande manifestazione per la pace del 5 novembre a Roma e uniti a Papa Francesco, offriamo questo contributo di riflessione al dibattito e al confronto in corso sul drammatico problema della guerra e sulla necessità di avviare concreti percorsi di pace.
Dal 24 febbraio 2022 la Russia di Putin con l’invasione dell’Ucraina ha portato la guerra nel cuore dell’Europa. Una guerra che comporta in prevalenza vittime civili, tra cui in maggioranza donne, bambini e anziani, a causa di bombardamenti su abitazioni, scuole, ospedali, centri culturali, chiese, convogli umanitari. Questa guerra si pone accanto alle tante altre sparse per il mondo, per lo più guerre dimenticate perché lontane da noi.
Dopo due guerre mondiali, eccoci ancora alle prese con la barbarie
Da quando è apparso sulla terra l’uomo ha cominciato a combattere contro i propri simili: Caino ha ucciso Abele. E poi tutta una sequela di guerre: di conquista e di indipendenza, guerre rivoluzionarie e guerre controrivoluzionarie, guerre sante e guerre di religione, guerre difensive e guerre offensive, crociate… fino alle due guerre mondiali. Con la creazione delle Nazioni Unite si pensava che la guerra fosse ormai un’opzione non più prevista, una metodologia barbara, dunque superata, per la soluzione dei conflitti. E invece no. Eccoci ancora con il dramma della guerra vicino a noi.
Don Primo Mazzolari, dopo l’esperienza drammatica di due guerre mondiali, era giunto alla conclusione, in “Tu non uccidere”, che la guerra è sempre un fratricidio, un oltraggio a Dio e all’uomo, e di conseguenza, tutte le guerre, anche quelle rivoluzionarie, difensive ecc., sono da rifiutare senza mezzi termini. È quanto aveva scritto ai governanti dei Paesi belligeranti anche Papa Benedetto XV nel pieno della prima guerra mondiale, indicandola come «una follia, un’inutile strage». E come non ricordare Paolo VI all’Onu nel 1965 con il suo grido rivolto ai potenti del mondo: «Mai più la guerra, mai più la guerra, lasciate cadere le armi dalle vostre mani. Non si può amare con le armi in pugno»?
Un grido, questo, ripetuto da Giovanni Paolo II nel tentativo di scongiurare la guerra in Iraq e l’invasione del Kuwait e da Benedetto XVI ad Assisi accanto ai leader religiosi mondiali.
La guerra è pure follia
Ora, di fronte al drammatico conflitto in corso in Ucraina, è papa Francesco a ricordarci costantemente che la guerra è «una follia, un orrore, un sacrilegio, una logica perversa»: «Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione? In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate il fuoco. Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni» (Angelus di domenica 2 ottobre 2022).
Come realtà del mondo cattolico italiano e dei movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, vogliamo unire la nostra voce a quella di Papa Francesco per chiedere un impegno più determinato nella ricerca della pace.
La logica delle armi rappresenta il fallimento della politica
Affidarsi esclusivamente alla logica delle armi rappresenta il fallimento della politica. Il nostro Paese deve da protagonista far valere le ragioni della pace in sede di Unione Europea, di Nazioni Unite e in sede Nato. Il dialogo, il confronto, la diplomazia sono le strade da percorrere con determinazione.
Servono urgentemente concrete scelte e forti gesti di pace. Di fronte all’evocazione del possibile utilizzo di ordigni atomici, e dunque di fronte al terribile rischio dello scatenarsi di un conflitto mondiale, un gesto dirompente di pace sarebbe certamente la scelta da parte del nostro Paese di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, armi di distruzione di massa, dunque eticamente inaccettabili. L’abbiamo già chiesto ad alta voce in 44 presidenti nazionali di realtà del mondo cattolico e come movimenti ecumenici e nonviolenti a base spirituale, con la sottoscrizione, nella primavera del 2021, del documento “L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, e poi con un secondo documento del gennaio 2022. L’hanno chiesto centinaia di Sindaci di ogni colore politico. L’hanno chiesto in un loro documento i vescovi italiani. L’hanno chiesto associazioni e movimenti della società civile.
Basta alle armi nucleari sul territorio italiano
Rinnoviamo ora questa richiesta al nuovo Governo e al nuovo Parlamento affinché pongano urgentemente all’ordine del giorno la ratifica del “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”, a indicare che il nostro Paese non vuole più armi nucleari sul proprio territorio e che sollecita anche i propri alleati a percorrere questa strada di pace. Purtroppo, anche dopo tante guerre, noi non abbiamo ancora imparato la lezione e continuiamo ogni volta ad armarci, a fare affari con la vendita di armi e a prepararci alla guerra.
Forse sarebbe opportuno con determinazione e coraggio percorrere altre strade. Forse sarebbe opportuno riempire di precise scelte e contenuti quella che Giorgio La Pira chiamava «l’utopia della pace». Prima che sia troppo tardi.
«La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo e di impostare le relazioni internazionali» (papa Francesco, 24 marzo 2022).
Ecco tutti i firmatari dell’appelloEmiliano ManfredoniaPresidente nazionale delle AcliGiuseppe NotarstefanoPresidente nazionale di Azione Cattolica ItalianaGiovanni Paolo RamondaPresidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIIIGabriele Bardo e Cristiana FormosaResponsabili nazionali del Movimento dei Focolari ItaliaMonsignor Giovanni RicchiutiPresidente nazionale di Pax ChristiDavide ProsperiPresidente della Fraternità di Comunione e LiberazioneAdriano RoccucciResponsabile nazionale per l’Italia della Comunità di Sant’EgidioDon Luigi CiottiPresidente del Gruppo Abele e di LiberaErnesto PreziosiPresidente di Argomenti 2000Ernesto OliveroFondatore del Sermig (Servizio Missionario Giovani)Luigi d’AndreaPresidente nazionale del Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale)Allegra Tonnarini e Tommaso PerrucciPresidenti nazionali della Fuci(Federazione Universitaria Cattolica Italiana)Roberta Vincini e Francesco ScoppolaPresidenti del Comitato Nazionale dell’AgesciFranco VaccariPresidente di Rondine, Cittadella della PaceAntonio Di MatteoPresidente nazionale Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori)Paola Da RosPresidente Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli OdvLuciano CaimiPresidente di Città dell’Uomo – associazione fondata da Giuseppe LazzatiIvana BorsottoPresidente della Focsiv (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario)Rosalba CandelaPresidente dell’Uciim (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi)Giuseppe DesideriPresidente dell’Aimc (Associazione Italiana Maestri Cattolici)Don Riccardo BattocchioPresidente nazionale dell’Ati (Associazione Teologica Italiana)Lucia VantiniPresidente del Coordinamento delle Teologhe italianeVittorio BosioPresidente nazionale del Csi (Centro Sportivo Italiano)Massimiliano CostaPresidente nazionale del Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani)Patrizia GiuntiPresidente della Fondazione Giorgio La Pira (Firenze)Marco SalvatoriCentro Internazionale Studenti Giorgio La Pira (Firenze)Andrea CecconiPresidente della Fondazione Ernesto Balducci (Fiesole)Paola Bignardi e don Luigi PisaniPresidente e vicepresidente della Fondazione Don Primo Mazzolari (Bozzolo)Agostino BurberiPresidente della Fondazione Don Lorenzo Milani (Barbiana)Rosanna TommasiPresidente del Centro Internazionale Hélder Câmara di MilanoFulvio De Giorgi e Celestina AntonacciPresidenti dell’associazione La Rosa BiancaGiuseppe RotunnoPresidente del Comitato per una Civiltà dell’AmoreMaria Grazia Di TullioAssociazione Francescani nel Mondo apsFranco FerrariPresidente dell’associazione Viandanti e della Rete Viandanti (costituita da 19 gruppi e 12 riviste di varie città)Vittorio BellaviteCoordinatore nazionale di Noi Siamo ChiesaDon Albino Bizzotto e Lisa ClarkPresidente e vicepresidente dell’associazione Beati i Costruttori di PaceCarla BiavatiIpri-Ccp (Istituto Italiano Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace)Paolo SalesPer la Segreteria nazionale delle Comunità Cristiane di Base ItalianeMaurizio GardiniPresidente nazionale di Confcooperative (Confederazione Cooperative Italiane)Fabio CaneriCoordinatore della rete C3dem (Costituzione, Concilio, Cittadinanza,) composta da 26 associazioni di varie parti d’ItaliaGabriele TomasoniPresidente nazionale del Mec (Movimento Ecclesiale Carmelitano)Alfonso BarbarisiPresidente Aidu – Associazione Italiana Docenti Universitari CattoliciEnzo Sanfilippo e Maria AlbaneseResponsabili italiani della comunità dell’Arca di Lanza Del VastoAmbrogio BongiovanniPresidente della Fondazione MagisPierangelo MontiPresidente Mir (Movimento Internazionale della Riconciliazione)Antonio FersiniMinistro Regionale Ofs LazioSuor Paola MoggiPer la segreteria della Fesmi (Federazione Stampa Missionaria Italiana)
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