3 miliardi e 350 milioni pagine web e documenti per presentarla e spiegarla su internet (all’11 giugno 2022). È questo l’ordine di grandezza della comunicazione sulla guerra in Ucraina nel suo 115esimo giorno. I documenti e le notizie che contengono le due parole “guerra” e “Ucraina” sono stati scritti e letti in oltre 200 lingue. Si può dire dunque che il mondo intero partecipa ormai con grandissima preoccupazione e costernazione agli sviluppi del nuovo conflitto in Europa. Bisogna andare indietro 80 anni nella storia, fino alla seconda guerra mondiale, per trovare un’altra guerra con effetti collaterali gravi percepiti e sofferti ovunque nel mondo.
Ma era tutta un’altra storia: nella seconda guerra mondiale i combattimenti furono su diversi fronti in varie parti del mondo. La prima guerra glocale del 2022 è invece combattuta esclusivamente dagli eserciti dell’invasore russo e dei difensori ucraini, con tutti i fronti di guerra dentro i confini dell’Ucraina, ma con armi che arrivano da diverse parti del mondo, gravi effetti collaterali sulla vita di centinaia di altri popoli e con devastanti sanzioni poltiche e economiche globali. Se osserviamo l’impatto sui prezzi dell’energia, sulle borse dei valori, sulla disponibilità di materie prime soprattutto alimenti, e su molti altri settori essenziali, si deve ammettere che la guerra è combattuta a livello locale, ma le sue vittime sono davvero globali.
In Europa si vede e si paga caro il primo cerchio concentrico di devastazioni causate da ogni colpo di cannone e ogni missile sparato in Ucraina. Questi effetti collaterali si aggiungono all’impatto globale della violenza che a Gennaio 2022 era già di 14,96 trilioni di dollari, pari all’11,6% del PIL globale (1.942 dollari a persona), secondo il rapporto Global Peace Index pubblicato poco prima dell’invasione russa in Ucraina. L’intero sistema di sicurezza delle nazioni europee, che garantiva l’inviolabilità dei confini, sottoscritto da 35 nazioni a Helsinki nel 1975, e la collaborazione tra 57 paesi membri -oltre un miliardo di persone- per la pace e la sicurezza garantite dai trattati dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) hanno subito danni gravissimi.
77 anni dopo il trattato di pace sancito a Yalta tra le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, è proprio la Crimea il nuovo baricentro della prima guerra glocale.
Parte da queste realtà – definite dagli esperti come disruptions, novità e distruzioni dirompenti – la Summer School 2022, Le guerre e la pace ai confini dell’Europa, qui il Programma, proposta e co-organizzata a Roma dal 24 al 26 Giugno, dall’Istituto Giuseppe Toniolo per il diritto internazionale della pace, in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense, la Caritas italiana, l’Azione cattolica italiana, la Focsiv e Missio. Alcuni tra i migliori esperti del settore umanitario, del diritto di pace e di guerra, della politica internazionale, del volontariato cattolico e della dottrina sociale della Chiesa offriranno uno sguardo sulle mappe e sulle bussole nuove che devono saper leggere i leaders e i cittadini responsabili che si trovano immersi nella nuova complessità di una guerra glocale mai vista prima. I partecipanti alla Summer School avranno un ruolo attivo nella consultazione su nuovi strumenti di riconciliazione e ricostruzione dell’ordine mondiale, a partire dalla riscoperta dei nuovi volti della pace da riconoscere e fondare sulla verità, sulla giustizia, sulla carità e sulla libertà, che la complessità e la confusione ci stanno nascondendo.
Per iscrizioni: azionecattolica.it/incontri/summer-school-2022
Sandro Calvani è Presidente del consiglio scientifico dell’Istituto Giuseppe Toniolo per il diritto internazionale della pace, accademico e scrittore internazionale
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