Al ritorno dal modulo adulti (R)evolution portiamo a casa sorrisi, sguardi, domande che ci scuotono e spingono a fermare il nostro cammino per metterci in ascolto dell’altro, di chi si sta allontanando, di chi ha scelto di vivere la sua fede in altri cammini, ma anche di chi fino ad ora non siamo riusciti ad accogliere, avendo anche il coraggio e la forza di “spogliarci” delle nostre sicurezze assodate nel tempo e di cambiare rotta, ricalcolando il percorso e mettendo da parte il “si è sempre fatto così”, con una voglia e una consapevolezza innovativa, che sia attenta alle vite, personali e spirituali, dei giovani che con fatica iniziano a camminare verso una vita più adulta.
Di fronte a noi ci sono gli adulti giovani, donne e uomini che si ritrovano davanti a tante “prime volte”, scelte di vita, personale e associativa, che cambieranno radicalmente ciò che fino a poco tempo fa erano delle certezze.
Ci siamo chiesti cosa fare per raggiungere i trentenni.Siamo convinti che si debba “insistere” sulla relazione personale che ci permette di conoscere le vite, dando un nome a tutti i bisogni, abbracciando le gioie ed essendo punto di riferimento, accompagnando con passione e dedic-Azione la vita di ciascuno.Vogliamo metterci in ascolto, a cuore aperto e senza pregiudizi, imparando a ‘danzare’ con i giovani, rivoluzionari di questo tempo 3.0, in un “passo a due” come quello tra Elisabetta e Maria, che si evince nell’icona della “Visitazione” di Pontormo, che mette in evidenza il sostegno reciproco che può venire fuori dallo scambio intergenerazionale se fatto con cura, passione e profondità.
Siamo chiamati a progettare e dedicare persone e strumenti adatti, appropriati, rispettando i tempi e i passi che questo “nuovo” tempo propone ai giovani in ricerca, alle giovani famiglie, ai giovani lavoratori e ai giovani genitori, provando ad essere veri il più possibile.Siamo aperti al discernimento su qual è il loro carisma per vivere al meglio l’incontro con il Signore.É tempo di rilanciare e sperimentare proposte che permettano la convivenza tra giovani 3.0 e adulti per sperimentare l’importanza del crescere insieme e del man-tenersi per vivere davvero una (R)evolution.
È necessario fare attenzione nel non imporre il “si è sempre fatto così”; anzi vogliamo evitare che gli adulti imitino i giovaniCorriamo il rischio di diventare credenti dell’indifferenza e di perdere quella prossimità che ci avvicina alle persone.
È quindi il tempo di tornare a sognare e a progettare per diversificare le proposte senza duplicarle.
…ma siamo realmente disposti a fare – o meglio ad essere! – una (r)evolution?! È una strada che richiede fatica e gioia, proprio come il Vangelo!
Dalila e Salvatore
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