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Sarà come tornare a casa - Azione Cattolica Italiana Arcidiocesi di Palermo

Sarà come tornare a casa

La conosciamo bene l’attesa e la trepidazione per l’arrivo del giorno della partenza, la sensazione che senti quando prepari lo zaino, e mentre lo fai ti prepari anche il cuore. Realizzi che il tuo battito sarà sintonizzato con quello di altre migliaia e migliaia di persone. In quei chilometri da macinare nella notte o alle prime luci dell’alba, intravedi già la scena, il momento in cui arriverà il Papa, già pregusti le parole che avrà da dire, fatte apposta anche per te. Chiami i tuoi amici della parrocchia, senti quella persona che avevi conosciuto magari ad un campo nazionale per responsabili diocesani. Sarà proprio come tornare a casa, in un luogo che è casa per l’Associazione e per tutta la Chiesa universale. Ecco, è solo il 16 febbraio, ma hai già ben chiaro in mente che lì, in Piazza San Pietro il 25 aprile, ci sarà il mondo, tutta l’Azione cattolica italiana sarà lì.

Una festa attesa e desiderata

Per molti di noi, “A braccia aperte” sarà il primo grande incontro nazionale a cui partecipiamo insieme a tutta l’Associazione, per altri forse avrà il sapore di un ritorno a quelle sensazioni belle: sentirsi parte di qualcosa di immenso e profondo. Per tutte e tutti i giovani d’Italia, sarà una festa attesa, desiderata.

Incontrarci nel momento clou del percorso assembleare, alle porte della XVIII Assemblea nazionale, ha un significato ancor più particolare. Insieme a tutti i giovanissimi e i giovani soci, ci saranno anche i nuovi responsabili parrocchiali, con i vicepresidenti diocesani per il Settore giovani e gli incaricati regionali appena eletti nei diversi organi. Nella staffetta associativa di questo percorso assembleare, ci immaginiamo tutte le associazioni parrocchiali prima, diocesane poi, cedere il passo alla grande assemblea nazionale, che segnerà un nuovo inizio per l’Ac. Questo momento sarà l’occasione anche per fare sintesi degli anni vissuti insieme. Celebrando l’impegno di tutti i ragazzi, i giovani e gli adulti di Azione cattolica sulle sfide del nostro tempo: in primis la pace e la cura del creato, a partire dagli ambienti dove viviamo quotidianamente il nostro tempo.

Per non dimenticare il cammino fatto insieme

Se gli anni del Covid sembrano ormai alle spalle, non vogliamo dimenticare il cammino fatto insieme, anche nella condivisione della fatica. La chiusura e la distanza, per noi giovanissimi e giovani, sono stati veri terreni per mettersi in gioco, in una vera sfida: quella di trovare un nuovo modo di sintonizzarci con il mondo. Ci siamo sentiti anche noi dentro quella barca dalla direzione incerta, in mezzo alla tempesta. Eppure, abbiamo trovato le energie giuste per rimetterci in moto, fabbricando in maniera creativa forme diverse per pensarci insieme, nonostante tutto.

Per dire grazie…

Il 25 aprile in piazza San Pietro ci saremo innanzitutto perché vogliamo esprimere il nostro grazie all’Associazione. Che è per noi lo strumento per farci arrivare meglio al Signore. In un cammino condiviso con persone di altre età con cui ci sentiamo liberi di condividere le nostre domande di senso, la ricerca appassionata del Bene che abita la nostra vita, e il desiderio incessante di raccontarla con chi incontriamo sui nostri passi.

Per continuare a impegnarci…

Il 25 aprile in piazza San Pietro ci saremo anche per ribadire la nostra voglia di impegnarci. Che – a dispetto di quanto spesso si senta dire in giro – non è mai venuta meno. Sappiamo che l’Associazione rispetta i tempi della nostra vita. E sappiamo che ci chiede di tirare fuori il meglio di noi stessi anche quando siamo i primi a non crederci. Siamo la forza pulsante della nostra associazione e vogliamo condividere con il mondo la nostra energia e la nostra passione instancabile per la vita!

Per stare con Francesco…

Il 25 aprile in piazza San Pietro, inoltre, ci saremo per far sentire la nostra vicinanza a papa Francesco. Che sempre ci fa sentire compresi e ci spinge a trovare nuove vie per sperare in questi tempi difficili. In quella piazza vogliamo fargli sentire il nostro abbraccio. E dirgli che anche se spesso la Chiesa non parla linguaggi molto familiari ai nostri, vogliamo mettercela tutta per renderla un luogo aperto, davvero casa per tutti.

Allora, noi il 25 aprile ci saremo! E tu?
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