«La Cattedra è un momento di riflessione inseparabile dal lavoro sul campo, vanno insieme. Mentre ascoltate e studiate, voi tenete presenti i volti, le storie, i problemi concreti e li condividete con i relatori e nei gruppi di confronto». Così Papa Francesco durante l’Udienza (9.03.2023) ai partecipanti al Convegno della “Cattedra dell’Accoglienza” promosso dalla Fraterna Domus di Sacrofano, che vede anche quest’anno l’adesione dell’Ac.
In questa seconda edizione della Cattedra dell’Accoglienza – Vulnerabilità e comunità. Tra accoglienza e inclusione, corso di formazione 27 febbraio-1 marzo 2024, Fraterna Domus, Sacrofano (Roma) – ci si pone nell’ottica della ricerca riguardo al tema della vulnerabilità e delle nuove povertà, che costituiscono una sfida urgente per le comunità. La vulnerabilità, generalmente considerata un fattore negativo e da tenere nascosto, oggetto da tempo di analisi e riflessioni di politica sociale ed economica, può in realtà essere fonte di prossimità e vicinanza se si riesce ad abbattere il muro dell’indifferenza. La comunità può diventare, allora, spazio di dialogo e spazio e tempo in cui risvegliare una dimensione di accoglienza, in cui far rinascere energia per rinsaldare legami e affetti sociali.
Tra vulnerabilità e nuove povertà
L’iniziativa si avvale del contributo di docenti e accademici di diversa estrazione culturale. Si tenterà di coniugare la prospettiva teorica e di ricerca con l’esperienza dei partecipanti, a partire dalla pratica delle realtà che sostengono la Cattedra. L’1 marzo è prevista un’udienza privata di Papa Francesco con i partecipanti all’evento formativo.
Perché partecipare?
La Cattedra, attraverso l’incontro dei partecipanti con formatori e docenti, ha come scopo quello di formare a una dimensione essenziale dell’essere umano: la condivisione.
La Cattedra contempla tra i suoi insegnamenti una quota di spiritualità, per essere capaci di dare valore alla strada e al cammino individuale: un tentativo di ritorno al senso delle giuste proporzioni. Questo significa che la formazione dei giorni in presenza non è sempre utile nell’immediato, spesso lo diventa con il tempo.
L’approccio utilizzato prevede una postura di riflessione e la congiunzione tra dimensione macro di contenuti teorici e una dimensione micro di contenuti dati dal fatto che gli enti organizzatori hanno esperienza pluriennale di accoglienza.
Metodi e strumenti sono quelli di cura di tempi, spazi, parole e anche dell’anima.
I temi di questa edizione
27 febbraio – Vulnerabilità e sfide: vulnerabilità condivisa: le sfide della vulnerabilità. Comunità di futuro aperte all’incontro.
28 febbraio – Vulnerabilità e comunità accoglienti: ragionare su nuovi legami solidali, sulla vicinanza e la reciprocità quotidiana, sul diritto di parola e di iniziativa, su una costante e capillare azione educativa. Sempre di più ci viene chiesto di accompagnare le pratiche quotidiane, di capire l’umano e, attraverso l’incarnazione, scoprire Dio. Viviamo questo tempo come crisi o come cambiamento?
29 febbraio – Vulnerabilità e accoglienza: l’accoglienza in un mondo di mobilità.
29 febbraio – Vulnerabilità e nuove povertà: stare in cammino, accompagnare, affiancare, condividere senza proporre e imporre il nostro modo di vedere le cose come norma, accogliere e accompagnare anche per ridare un senso a ciò che facciamo. Come ci collochiamo tra precarietà e sicurezza? C’è la precarietà di chi non ha un lavoro stabile e la precarietà del pensionato che non ha più un lavoro che lo definisce e lo valorizza. Quali bisogni inespressi e quali rimandi a quelli che sono per noi temi fondamentali: giustizia, riconciliazione, dolore, morte, pace e guerra…?
29 febbraio – Accoglienza: la cultura dell’accoglienza e le con-vocazioni che ci aspettano. Intuire e valorizzare piccoli segni di novità e di futuro possibili.
Per informazioni: cattedraccoglienza@fraternadomus.it Fraterna Domus, via Sacrofanese, 25 (Roma); +39 06 68802727 +39 393 9114018
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