«Il 7 luglio attendiamo papa Francesco con tanta gioia. E il 3 luglio allo stesso modo accoglieremo Sergio Mattarella. L’intera città di Trieste non può che essere contenta e soddisfatta di questo incontro che indica a tutto noi lo sguardo benevolo della Chiesa e del Paese. Per la nostra Chiesa locale, questo è il momento della preghiera come gesto di affidamento alla paternità del Santo Padre». Nelle parole di mons. Enrico Trevisi, vescovo di Trieste dal 2 febbraio del 2023, c’è tutta la commozione di un pastore che vede la “sua” Trieste, città dell’incontro tra i popoli e comunità cristiana, al centro di un’attenzione particolare, non solo ecclesiale, in vista della Settimana sociale che si svolgerà dal 3 al 7 luglio prossimi.
Trieste città laica e aperta al mondo
Una città che è al centro di un forte cambiamento anche sociale, con il suo Porto rinnovato e come punto di arrivo di dinamiche sociali e di accoglienza che fanno da sfondo alla cosiddetta “rotta dei Balcani”. «Trieste è una città laica, che nasce come porto franco dell’impero austro-ungarico – continua mons. Trevisi –. Ma è anche una comunità civile che è al centro dello sguardo delle religioni del Mediterraneo e della cultura mitteleuropea. A Trieste, città storicamente crocevia di scambi, culture, religioni e mercati, vivono in simbiosi la Chiesa cattolica con la Moschea, la Sinagoga, la Chiesa greco-ortodossa e quella serbo-ortodossa, la Chiesa evangelica luterana, metodista e valdese. Non è un caso che proprio lo scorso 12 marzo, presso l’Auditorium del Museo Revoltella, c’è stato un evento che ha presentato il volume Trieste mistica, con testo di Fulvio Longato e fotografie di Gabriele Crozzoli, dove il presidente emerito della Camera dei Deputati e presidente della Fondazione Leonardo, Luciano Violante, ha parlato di laicità e pluralismo religioso in democrazia. Ecco, mettere d’accordo laicità e pluralismo religioso in una città come Trieste è già un progetto di futuro possibile, un cammino comune tra Vangelo ed etica politica».
Chi è mons. Enrico Trevisi
Mons. Enrico Trevisi è nato ad Asola (Mn) il 5 agosto 1963. Ha compiuto gli studi nel seminario diocesano di Cremona e subito dopo l’ordinazione sacerdotale è stato inviato a Roma dove ha conseguito il dottorato in Teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote a Cremona nel 1987, ha svolto diversi incarichi di formatore presso la stessa diocesi. I triestini lo hanno subito riconosciuto come loro pastore per il sorriso e la delicatezza che mette in ogni incontro con le persone e le realtà della città giuliana.
mons. Enrico Trevisi, vescovo di Trieste
La 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia che si svolge a Trieste è un’opportunità ecclesiale per i cattolici in Italia ma anche un’opportunità sociale per la città. «Il tema della Settimana sociale è Al cuore della democrazia.
Democrazia non è una parola scontata
Dopo che a Taranto la precedente Settimana sociale si era occupata della transizione energetica, oggi parliamo di democrazia e partecipazione. Democrazia non è una parola scontata. A volte, anche e soprattutto nelle nostre società occidentali, è ferita aperta, opportunità di giustizia non mantenuta. In questo senso vita civile e vita ecclesiale vanno d’accordo. Noi, come cristiani, assistiamo spesso a una lontananza dalla liturgia e dal sacro in generale. Dall’altro lato, il mondo soffre di democrazia non applicata, con i tanti guai dell’autoritarismo e del sovranismo che spesso scavalca la democrazia diventando sistema dittatoriale. Come cristiani desideriamo vedere applicata la democrazia insieme ai valori, quella capacità di promuovere il bene comune integrale».
Una festa aperta a tutti
Trieste sarà aperta alla partecipazione di tutti, non solo dei delegati iscritti al convegno. Una festa della partecipazione popolare ma anche possibilità concreta di conoscere le “buone pratiche”. «Sì, la novità di questa Settimana sociale che vivremo a Trieste all’inizio di luglio è proprio l’attenzione alle “buone pratiche”. Trieste in quei giorni sarà una città aperta: aperta alla festa popolare, nelle piazze, e aperta ai “testimoni” delle “buone pratiche”. Non solo quindi iscritti e delegati riuniti in una sede ufficiale, ma vera festa di popolo. Ci saranno cinque piazze tematiche che racconteranno, direttamente dai territori, come resilienza, solidarietà, democrazia e crescita economica non siano parole distanti ma possano andare d’accordo. Si parlerà ma soprattutto si presenteranno progetti concreti per la scuola, lo sport, il carcere, la salute, le famiglie. E ancora, le periferie, la democrazia digitale, la conversione ecologica, la politica, la cittadinanza, pace, istituzioni, pratiche di eguaglianza. Trieste come opportunità per un futuro di pace e solidarietà tra i popoli e le comunità locali».
Mons. Trevisi ci crede. Il sorriso di un abbraccio e la tenerezza dell’ascolto, soprattutto con “i lontani”, sono le armi che cambiano il mondo.
*l’intervista con mons. Enrico Trevisi, vescovo di Trieste, è apparsa su Segno nel mondo n. 2/2024. Qui è scaricabile il pdf originale:
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